STANISLAO FIERRO ARCHITETTO
2006 - Riqualificazione del Mausoleo di Augusto e di Piazza Augusto Imperatore , Roma (Italia)

Concorso di progettazione a preselezione

Finalista

2006

Committente:

Comune di Roma

Architetti:

Stanislao Fierro – J.I. Linazasoro

Collaboratori:

Nadine Saul – Ricardo Sánchez González

Consulenti:

Dr. Paola Palazzo (Archeologa)

Dr.Lorenza M.G. D’Alessandro (Storica dell’arte)

Dr. Giorgio Capriotti (Esperto in restauro)

Sig. Gildo Spagnolli ( esperto del verde)

OBIETTIVI

Le seguenze e le prospettive che caratterizzano gli spazi di Roma sono sempre con sapienza interrotte da elementi monumentali (fontane, obelisci, colonne ecc.), formando richiami ottici, che hanno lo scopo di tenere uniti spazi a volte molto distanti tra loro. Questa strategia consolidata, è giunta fino ai nostri giorni con forza e chiarezza.

Questo principio urbanistico che inizia all’epoca di Sisto V con il suo Architetto Carlo Fontana, lo troviamo con evidenza anche in Campo Marzio. La Piazza di Augusto Imperatore, invece, sembra uno spazio isolato ai margini, e non influenzato da questa strategia urbanistica.

Risulta, quindi, assolutamente necessario trovare un’ integrazione con il tessuto urbano antico.

Ci è parso fondamentale intrecciare questa marginalità con gli accessi e con gli assi visivi trasversali che partono da Piazza Spagna e che giungono fino al lungotevere.

Idea, questa, già contenuta nel Piano Regolatore del 1909 e nella successiva variante del 1925-26, antecedente, quindi, alla costruzione della Piazza.

L’attuale spazio manca di unità con il Musoleo, che resta isolato e difficilmente accessibile.

La proposta, di conseguenza, vorrà conferire la massima fluibilità di passaggio tra i due livelli della Piazza, intendendo entrambi gli ambiti parte di un unico spazio urbano.

Si vuole rendere compatibili, i previsti scavi archeologici, con l’utilità urbana dello spazio, evitando

al massimo le interferenze, in modo da far convivere la costruzione della nuova Piazza con l’esecuzione degli scavi.

Il progetto è predisposto in modo tale che, in futuro, gli scavi stessi possano essere visitati ed inglobati nei percorsi complessivi, arricchendoli ulteriormente.

Risulta fondamentale sostituire l’attuale sistema di scale, e relazionare i nuovi percorsi (scale e rampe) con Via del Corso e Piazza di Spagna .

Affichè questa relazione possa innescarsi, consideriamo fondamentale, rivedere ,in particolare, la posizione, e di conseguenza, l’orientamento dell’attuale scala principale che contraddice ed impedisce questa volontà.

L’attuale Piazza ,inoltre, ci risulta come uno spazio enfatico a cui manca carattere e “scala”, e soprattutto relazioni gerarchiche, con il ricco tessuto urbano circostante.

Si vuole legare e relazionare con forza il progetto con gli edifici del Morpurgo che ora non riescono a proiettare la propria indubbia qualità Architettonica.

Si vogliono recupere, con il nuovo intervento: la scala ed il carattere presente nel consolidato tessuto urbano romano.

E’ sufficiente analizzare la storia costruttiva delle Piazze romane per individuare con chiarezza

che questi spazi sono il risultato di un processo dilatato nel tempo, che rispondono ad un principio

comune, una sorta di decisione generatrice: a volte è stato sufficiente lo spostamento di una

Fontana, di un Obelisco o di una preesistenza; che si metteva in movimento un processo che si

cristallizzava e si condesava in una Piazza. Gli elementi, attraverso il controllo “dell’occhio”

univano e rimandavano trasformando lo “stato dei luoghi”.

Così successe, per esempio, con la costruzione della Piazza del Popolo. Nell’attuale Piazza

Augusto Imperatore mancano questi elementi .In fase di esecuzione della Piazza, vengono messi

in atto accorgimenti tecnici affinchè questa strategia possa essere messa in atto.

Si considera la presenza del Mausoleo elemento eccezionale della nuova Piazza. La prosposta è

tesa a considerare questa eccezionalità unitamente a tutti gli elementi del progetto.

Con questo importante presupposto si è resa possibile la leggibilità sia del frammento che della

rovina romantica. Per questo motivo, ed in relazione alla Piazza, il Monumento non dovrà essere

alieno al carattere dell’intorno, prendendo come riferimento la seguenza di trasformazioni di

monumenti analoghi, come per esempio il vicino Mausoleo di Adriano.

L’intervento all’interno nel Mausoleo potrebbe comunque realizzarsi in una fase successiva o

durante la realizzazione della Piazza, senza che la fruibilità della piazza antistante ne venga

penalizzata. Urgono alcune premesse che sono alla base degli obiettivi che il nuovo intervento si

pone in merito al Mausoleo:

1)In primo luogo considerare irreversibili i processi iniziati negli anni trenta che permisero, con la distruzione delle realizzazioni medievali e moderne, l’eliminazione della storia accumulata, cercando di rivalutare e di riconoscere il primitivo stato. Questo ha portato alla riscoperta, tra le altre cose, del livello originario, ma ci ha lascianto una rovina informe, carente di utilità e di legibilità. Si considera, per tanto, che il Mausoleo, non può convertirsi in uno spazio ludico come lo era al tempo del Correa o dell’Augusteo dal momento che ciò comporterebbe il disfacimento del processo intrapreso. Inoltre l’attuale normativa riferita all’accessilità ai luoghi pubblici, obbligherebbe ad una tale quantità di aperture e trasformazioni, che sarebbero incompatibili con gli elementari principi di conservazione archeologica. Roma,inoltre, conta oggi e potrà contare nel prossimo futuro, in spazi adeguati per questo tipo di attività.

2)Nonostante ciò risulta necessario, al contempo, evidenziare i differenti strati storici presenti nel Monumento, recuperando la sua legibilità. In questa maniera si intende estrapolare i resti del Giardino Soderini, a Nord e quelli dell’Augusteo e all’interno dell’intercapedine.

3)I resti lapidei verranno opportunamente esposti all’interno di questi schema di leggibilità.

Tutte le parti aggiunte o sostituite,si dovranno chiaramente distinguere dalle parti originali, senza

un forzato contrasto, ma con delicatezza ed armonia.

“Il contrasto produce un effetto immediato, la somiglianza ci soddisfa solo col tempo. Il contrasto è

un elemento di varietà ma disperde l’atenzione; la somiglianza nasce invece da una tendenza

all’unità” Igor Strawinsky - La poetica della Musica .

Si sceglieranno materiali la cui apparenza e textura ci aiuteranno a perseguire questo obiettivo.

All’interno di questo sentimento si proporranno interventi di restauro tesi a rafforzare la geometria

e la chiarezza architettonica dell’edificio ,superando l’attuale condizione di rovina romantica.

Per quanto riguarda la fruizione del Mausoleo , si è deciso di portare il visitatore da quota +2.65 a

quota +6.52 con una rampa con pendenza del 9% e con una scala gradonata. Giunti a quota

+6.52 si utilizza l’itercapedine per raggiungere quota +13.00 attraverso una rampa e con il

ripristino della scala a chiocciola esistente.

Questo fluido sistema di collegamenti vuole legare il sistema di percorsi delle Piazze esterne con

quelli del Mausoleo.

La quota +13.00 , quella più alta, corre continua su tutto il piano , da questo livello è possibile

apprezzare le parti sottostanti già scavate e l’esterno.

Questo livello è collegato ,con una nuova scala di sicurezza ed ad un ascensore, al piano

d’ingresso. Questi piccoli interventi permettono di “usare” il Mausoleo in modo diversificato, anche

se ci sembra che una destinazione allestitiva sia la più appropriata, anche perché si legherebbe

con facilità con gli spazi esterni e con un possibile lapidarium sotterraneo nelle parti ancora da

scavare.

IL DOPPIO MURO E GLI SPAZI INTERSTIZIALI

Il problema di integrare il Mausoleo con la Piazza è stato risolto cercando di accedere in maniera continua e fluida dal livello attuale della Piazza al livello di accesso originale del Mausoleo, creando una scala adeguata con l’intorno, in modo da rinforzare la sua monumentalità.

- Il primo luogo si organizzerà un buon sistema di accessi dell’attuale Piazza con l’antico assetto urbano che inevitabilmente si devono sovrapporre.

- La seconda questione è introdotta dalla relazione tra una adeguata geometria e la forma del monumento, da noi risolta con la composizione cerchio-quadrato.

Entrambi i problemi hanno avuto soluzione mediate l’uso della struttura del doppio muro nella cui intercapedine si inseriranno le rampe e le scale gradonate.Il doppio muro introduce nella nuova Piazza, anche una scala intermedia tra la monumentalità del Mausoleo e la forza degli edifici di Ballio-Morpurgo, recuperando la complessità spaziale della Città storica.

LA CELLA

Il nucleo centrale del Mausoleo è l’unico spazio che evoca l’origine del monumento.

Anche se l’attuale forma rispecchia quella originale, ciò che ci è giunto è frutto di una

ricostruzione moderna ,tranne una parte basamentale in travertino ed il nucleo centrale.

Il nuovo progetto desidera, attarverso l’uso della stessa forma, il cilindro , e la conservazione dei

frammenti basamentali e ciò che rimane del nucleo centrale , mettere in atto nuove strategie.

La nuova Cella , assume, sui frammenti sostruttivi ed intorno al nucleo centrale, un carettere

fortemente verticale.

Viene finalizzata con estremo rigore la volontà di comporre su di un asse verticale e, su di esso ,

catturare gli agenti atmosferici.

Quest’asse unisce il cielo e la terra attraverso un foro quadrato praticato nel solaio di copertura a

cui corrisponde una grande cisterna sotterranea scavata nel terreno, atta a raccogliere l’acqua piovana.Questo spazio è regolato da una geometria semplice e rigorosa.

il sole è catturato

matemeticamente nella sua amplacabile ciclicità.

Per la costruzione si useranno mattoni nuovi uniti a quelli antichi con malta come legante ma

affiorante.

La parte basamentale interna sarà caratterizzata da grandi lastre di travertino con forte slancio

verticale.

L’altezza del basamento si relaziona con le misure umane ,a contrastare uno spazio quasi

mistico.

Crediamo non casuale che nel diritto Romano per definire la proprietà si usasse il termine

“ Usque ad infera usque ad coelum “ . Questa definizione la troviamo”pietrificata nell’uso

domestico dell’impluvium della casa pompeiana , come nella divina sfera del Pantheon.

Ci è sembrato opportuno raccogliere il messaggio di G. Ungaretti, “ ..non ci resta che innalzare

alla luce equilibrati edifici”.

Il senso che accomuna la casa pompeiana alla magnifica rotonda , abbiamo pensato che potesse

essere esteso per evocare la tomba di Augusto e sostenere un cambio d’uso.

Un procedimento “classico” : trasferire relazioni strutturali e funzionali in forma.

Il nuovo ingresso, leggermente ribbassato e decentrato, ruota intorno al perno centrale ,il cui

interno viene inizialmente solo percepito, e raggiunto, attraverso l’antica apertura, solo dopo aver

percorso l’intera circonferenza.

Un sistema di accesso analogo lo si ritrova a San Pietro in montorio, con le stretta scala che porta

al piano interrato.

Il nuovo spazio, diverrà un lapidario , si disporranno frammenti lapidei , ricomposti in una nuova

fissità , messi in tensione da un nuovo modo dell’ accedere.

L’intorno del Mausoleo non resta limitato agli spazi che generano la sua contrapposizione al

doppio muro, a Sud, davanti all’entrata, si sviluppa un ampio spazio che andrà a costituire il

nucleo della nuova Piazza .

Questo nuova Piazza si genera per due ragioni:

- in primo luogo la costruzione della nuova scala culmina gli assi ed i percorsi che provengono

da Piazza di Spagna e che continuano fino al lungotevere, unendo i livelli diversi delle Piazze

conferendo continuità e fluidità ai percorsi;

- davanti all’ingresso del Mausoleo si crea una nuova “centralità” spaziale, generando, con gli

elementi preesistenti, nuove gerarchie.

Attualmente l’unico spazio pubblico si trova al livello superiore, ed è relazionato , anche se in

maniera frammentata, ai porticati degli edifici di Ballio-Morpurgo.

Questi elementi , nuovi ed esistenti, danno una scala umana all’intervento, e sono di grande

utilità compositiva. Posizionati adeguatamente creano rimandi visivi , ed aiutano a tenere unito la

complessità e l’ampiezza dell’intervento .

- Nella parte bassa, sul disimpegno all’interno del doppio muro, ove si incontrano le scale

gradonate, sul lato Est e Nord, vengono incastonate due fontane di acqua potabile.

Dalla ralazione geometrica tra il quadrato e la circonferenza, nascono, negli angoli a Nord-Est e

Nord-Ovest , ampi spazi di sosta caratterizzati dalla presenza del Mausoleo e del doppio muro.

Questi particolari spazi vengono ulteriormente arricchiti con il posizionamento di panche e

fontane di acqua potabile e di alberi di ulivi, dimorati puntualmente.

- La pedonalizzazione della Piazza superiore permette di valorizzare alcuni elementi degli edifici

degli anni Trenta, come per esempio la fontana in porfido sul lato Nord.

- Su Largo degli Schiavoni il nuovo progetto prevede un piccolo elemento di sosta composto da

una panca ed una piccola fontana cilindrica di acqua potabile.

© Stanislao Fierro Architetto - P.iva: 01639010212